Strutture in legno - IdS Ingegneria delle Soluzioni

Il legno lamellare

L’uso strutturale del legno nella moderna architettura è legato alla possibilità di raggiungere pressocchè i medesimi risultati estetici e funzionali che si possono ottenere con altri materiali.
Chiaramente in natura non si dispone con facilità di grandi sezioni omogenee derivate da un unico tronco di albero e del resto, le luci raggiungibili con il legno massiccio sono decisamente legate a fattori meccanici ed alla diponibilità di sezioni adeguate.
Questa condizione ha rappresentato nel corso della storia delle costruzioni, un limite che ha fortemente condizionato anche le scelte progettuali, relegando il legno in spazi via via più stretti a mano a mano che crescevano le esigenze di avere elementi dimensionalmente maggiori.
Già nel XVI secolo era però chiaro che era necessario unire strati di materiale, più o meno lavorato per superare limiti dimensionali e meccanici.
Tuttavia le difficoltà operative si scontravano con la necessità di realizzare i collegamenti tra i vari strati in via principalmente meccanica utilizzando utensili tradizionali.
Il genio di Leonardo da Vinci lavorò moltissimo allo studio dei ponti in legno, proponendo soluzioni originali, successivamente entrate nel patrimonio conoscitivo di tutta l’industria delle costruzioni. In particolare intuì che era possibile sfruttare le resistenze per scorrimento di lame di legno opportunamente sagomate, per ottenere luci considerevoli e curvature ad arco.
Le moderne tecniche industriali di produzione di elementi in legno lamellare, permettono la realizzazione di travi ed elementi curvilinei di grandi dimensioni e sono praticamente possibili tutte le forme architettoniche più complesse.
L'uso del legno per fini strutturali necessita di una sensibilità progettuale particolarmente sviluppata,nonchè l'intima conoscenza del materiale e del suo comportamento nelle varie condizioni di utilizzo

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